Cos’è il reflusso in gravidanza?
La gravidanza è uno dei momenti più belli della vita di una donna, ma può essere accompagnata da qualche piccolo disturbo. Il bruciore di stomaco, detto pirosi in termini scientifici, è frequentemente dovuto a reflusso gastroesofageo di cui soffrono più della metà delle donne gravide (45%-80%). Per la quasi totalità di esse, il problema si risolve poi spontaneamente al momento del parto. Il reflusso gastrico può essere presente già dai primi mesi o più spesso a partire dall’ultimo trimestre di gestazione.
Quali sono le cause del reflusso in gravidanza
Tra i fattori principali che possono essere causa di questo disturbo dobbiamo considerare:
– la maggiore produzione di progesterone che provoca una riduzione della mobilità gastrica e del tempo di svuotamento dello stomaco;
– la crescita esponenziale dell’utero, soprattutto nel terzo trimestre, che comprime e sposta lo stomaco più in alto alterando e rallentando il transito del cibo e rendendo difficoltoso il corretto funzionamento del cardias, l’area che gestisce il passaggio da esofago a stomaco evitando la risalita di succhi gastrici.
Per quel che possibile, la tendenza in gravidanza è di evitare l’assunzione di farmaci e parecchi sono i rimedi proposti per attenuare il disturbo. Il cardias ha fibre in comunione con il muscolo diaframma e questo, trovando un’aumentata resistenza nella sua discesa durante la respirazione dovuta alla presenza del feto, lavora con maggiore difficoltà.
Come si può curare il reflusso in gravidanza
Il trattamento osteopatico può aiutare a migliorare la meccanica diaframmatica e ad ammorbidire la cornice di tessuti attorno all’utero in modo che sia aumentato lo spazio a disposizione del bambino in crescita e si riducano le pressioni presenti. Alla manipolazione vanno aggiunti esercizi di respirazione da insegnare alla mamma e qualche norma posturale da adottare quotidianamente: sollevare la testata del letto di 20 cm in modo da rendere più difficile la risalita dei succhi gastrici, non coricarsi per almeno tre ore dopo i pasti, non indossare cinture o indumenti che stringano subito sotto al torace.