Cos’è il piede piatto
Il piede piatto è una patologia molto diffusa che consiste nella caduta della volta plantare.
Può essere dovuto sia ad una situazione congenita (piede piatto pediatrico) sia svilupparsi in età adulta.
Il piede si definisce piatto quando la parte più interna (volta plantare) cede causando un aumento della superficie di appoggio; questa condizione a lungo andare porta ad una sbagliata distribuzione del peso corporeo e sviluppo di fenomeni dolorosi.
La scorretta distribuzione del peso può anche portare all’adattamento del ginocchio in valgismo: il peso spinge sempre di più le ginocchia a inclinarsi verso la parte interna del corpo causando il cosiddetto “ginocchio a X”.
Nella prima fase della deambulazione, dai 10 mesi fino ai quattro anni di età circa, sarà del tutto fisiologico trovare un piede apparentemente piatto; solo più avanti sarà possibile farne una valutazione precisa.
Come si cura il piede piatto
Trattare efficacemente il piede piatto è possibile fino ai 10 anni di età perché la struttura ossea del piccolo è ancora in una fase di crescita; dopo i 10 anni di età è possibile soltanto prendere degli accorgimenti per minimizzare l’incidenza della patologia sul benessere dell’individuo.
Solo nei casi in cui il piede piatto sia di elevata entità si rende necessario l’intervento chirurgico che consiste nell’installazione di una vite nell’osso astragalico bloccando così il cedimento della volta.
In altri casi è possibile svolgere degli esercizi utili a evitare che il problema peggiori; ad esempio usare una pallina da tennis: si appoggia la parte più interna del piede sulla pallina in modo che, tramite un effetto meccanico, contribuisca a svolgere un massaggio rilassante sul piede e stimolare la muscolatura della volta plantare.
Cosa può fare l’osteopatia per il piede piatto
Dal punto di vista osteopatico si crede che il piede piatto sia solo l’effetto terminale di una catena di problematiche posturali; spesso sono legati alla rotazione interna di tutto l’arto.
Il trattamento osteopatico inizia con il colloquio; si esamina la storia clinica e prosegue con la valutazione specifica.
La manipolazione osteopatica con tecniche dolci cerca di intervenire sull’origine del problema limitando così la sintomatologia.